2. Contributi della tecnologia: i moduli di una nuova piattaforma partecipativa

Miglioramento progressivo o innovazione discontinua

Spesso chi riflette sul contributo che la tecnologia può portare alla vita democratica adotta un modello di riferimento di disruption, come il digitale è entrato in molti altri settori sociali ed economici.

Gli esempi sono davanti agli occhi per tutti noi. Informarsi, divertirsi, viaggiare, collaborare, comunicare ecc. sono attività cambiate in modo radicale per effetto della tecnologia e tante aziende tradizionali sono sparite o sono in forte difficoltà.

Ad una osservazione più approfondita, tuttavia, non si può non riscontrare come determinati settori invece siano stati meno esposti ai cambiamenti, cambiamenti che , quando avvenuti, sono avvenuti ai bordi, non al cuore del settore. Questo si riscontra in tutti i settori fortemente regolamentati: salvo i casi in cui la regolamentazione si è evoluta, la disponibilità di opzioni tecnologiche non ha prodotto cambiamenti rilevanti a livello diffuso nel cuore delle attività stesse.

La regolamentazione è frutto di un processo evolutivo che richiede molto tempo, che produce vincoli che vengono incorporati in leggi, trattati internazionali, contratti sociali, ecc. Il cambiamento avviene tramite adattamenti evolutivi realizzati con processi democratici, caratterizzati da un elevato grado di partecipazione e di compromesso.

Attuare una trasformazione profonda di questi sistemi è quindi tema assai complesso, delicato e che richiedi tempi molto lunghi, anche in considerazione dell’inclusività che la sfera politica deve assicurare anche alle persone culturalmente digital-divise.

Beninteso, non che le applicazioni ai bordi siano poco rilevanti. Sono strumenti assai importanti, sia che si tratti di aumentare la qualità dell’informazione diffusa, consultare gli stakeholder per ottenere informazioni, sia, in casi tutto sommato circoscritti, implementare meccanismi di co-decisione.

Spesso, quando si pensa alla partecipazione politica, laddove non si pensi a disintermediare la politica si confonde la tecnologia con Internet ed in particolare ad Internet come media.

Vi sono numerosi contributi rintracciabili online che si propongono di spiegare alle organizzazioni diffuse come usare Internet per veicolare in modo efficace i propri messaggi al proprio pubblico. La strategia di comunicazione, le tecniche di identificazione del target, l’A/B testing, la misurazione dell’engagement e gli analytics, la profilazione, sono tutti temi assai importanti per gestire i quali esistono numerosi strumenti ed una competenza abbastanza diffusa. Se si guarda ad Internet come un media, tutto sommato non vi è molta differenza tra la promozione di un brand politico o di un prodotto, se non che il primo si articola a vari livelli con numerose persone coinvolte ed il rischio di dissonanza della comunicazione aumenta.

Una naturale evoluzione, riscontrabile in un ampio numero di casi, di suggerimenti e raccomandazioni, è usare Internet come canale relazionale per poter consultare il proprio pubblico da remoto, sia mediante consultazioni online che con sistemi di votazione.

Un’ulteriore attività partecipativa, generalmente sollecitata dal pubblico, è la presentazione di istanze tramite la sottoscrizione di petizioni online.

Tutte queste sono attività importanti, che possono essere anche centrali alla vita di una organizzazione diffusa, ma non esauriscono il complesso di sistemi di supporto operativo di cui una organizzazione diffusa necessita.

Facendo un parallelo, si tratta di sistemi non integrati come potevano essere i sistemi a silos nelle organizzazioni aziendali prima dell’affermazione del paradigma dell’ERP (Enterprise Resource Planning). Con ERP si intende il sistema informatico di supporto alla gestione integrata dei processi dell’organizzazione.

La trasformazione digitale di  una organizzazione politica

La partecipazione alla vita di una organizzazione politica non consiste solo nell’espressione di un voto, nel scambiare qualche battuta sui social network o sollecitare la sottoscrizione di un documento di posizione.

Una organizzazione politica diffusa può trarre beneficio da sistemi che consentano di gestire il ciclo di vita dei propri aderenti e simpatizzanti, dal primo contatto fino al mancato rinnovo dell’iscrizione, di un sistema di gestione delle comunicazioni dirette e delle relazione con i simpatizzanti e tesserati (CRM), di un sistema di supporto alla divulgazione di informazioni, di organizzazione di eventi e di presidio del territorio, di gestione delle scadenze e degli incontri, di raccolta fondi, di selezione delle persone, della decisione collettiva o collegiale di obiettivi, di modalità di perseguirli, di chi è accountable e di come allocare fondi, di redazione condivisa di documenti, di gestione del budget e della sua trasparenza, di sondaggio e di consultazione di stakeholder e pubblico, di divulgazione di buone pratiche, di formazione, ecc.

Utilizzare la tecnologia per supportare al meglio la partecipazione alla vita di una organizzazione politica è intervenire con strumenti integrati a supporto di tutte queste attività, evolvendo le modalità organizzative e le pratiche operative caratteristiche per sfruttare al meglio le possibilità offerte.

Sottosistemi trasversali

Alcune funzioni trasversali sono fondamentali e devono essere sfruttate e condivise da tutti i sottosistemi che compongono l’ERP dell’organizzazione.

Tra questi si annoverano i seguenti sottosistemi principali (lista non esaustiva)

  • directory che contiene le informazioni di profilo e di contatto di simpatizzanti, aderenti e struttura e che viene utilizzato per il riconoscimento e l’autenticazione
  • data analytics che consente di consolidare gli eventi raccolti dai vari sottosistemi ed ambienti per supportare le decisioni
  • pagamenti per la gestione delle sottoscrizioni e delle campagne di finanziamento
  • archiviazione per la memorizzazione di documenti e contributi, gestendo opportunamente i permessi con vari livelli di visibilità
  • monitoraggio di sicurezza per la prevenzione ed il rilevamento di intrusioni
  • notifiche, per comunicare in modo diretto su target di uno

Tutti i sistemi devono essere integrati e rendere disponibili le proprie funzionalità per il tramite di API (Application Programming Interfaces) ai vari sistemi verticali

Sistemi verticali

Sfruttando i servizi e le informazioni esposte dai sottosistemi trasversali, si possono integrare servizi esistenti e /o sviluppare nuovi servizi verticali per gestire funzioni quali le seguenti (lista non esaustiva)

Condividere

In questa sezione vengono raccolte funzionalità e strumenti che supportano il processo di condivisione di risorse, di esperienze o genericamente di informazioni tra i soggetti in gioco.

Rientrano pertanto in questa categoria:

  • Wiki: basi di conoscenza costruite in modo collaborativo (secondo l’esempio lanciato per primo da Wikipedia) organizzate secondo una logica “enciclopedica” (per voci e con navigazione ipertestuale)
  • Blogs: diario in sequenza cronologica inversa (dal più recente al più antico) adatto alla documentazione di esperienze/progetti
  • FAQs: archivio di domande frequenti. Permette di creare basi di conoscenza basate su domande ricorrenti formulate dalla comunità. In genere si appoggia a canale di assistenza o di heldesk per ridurre il numero di domande ricorrenti
  • Newsletter: bollettino periodico inviato via e-mail ad una lista di distribuzione. Questa tipologia di mailing è ancora molto diffusa ed è sopravvisuta all’evoluzione del web malgrado la comparsa di strumenti tecnologicamente più avanzati, come RSS reader, Twitter, sistemi di notifica ecc.

Repertorio SW per funzionalità Condividere

  • Piattaforma Wiki Opensource Mediawiki, alla base del progetto Wikipedia
  • Plugin Wiki della piattaforma WordPress: http://helpiewp.com (a pagamento, con tariffa molto contenuta)
  • GitIt: motore molto snello e opensource
  • Piattaforma di Blogging: certamente la più diffusa è WordPress, gratuita, personalizzabile, potente.
  • Newsletter: tra i principali sistemi di mailing citiamo Mailchimp e MailUp.

Approfondire

La possibilità di approfondire è funzionalità chiave nel processo informativo. Da qui dipende la possibilità di formarsi una opinione, di sottoporre a verifica opinioni correnti o di aprire nuove riflessioni su temi emergenti.

La rete offre numerose possibilità per abilitare questa funzione con varianti diverse non tutte sovrapponibili:

  • Q&A: siti di domande e risposte che generano basi di conoscenza dinamiche. Il più diffuso – e uno dei primi a costruire una piattaforma ad hoc – è Quora, fondato nel 2009 negli Stati Uniti
  • Communities: forum di discussione, di solito articolati in Canali tematici, in cui una comunità di esperti si confronta al proprio interno o con richieste esterne. La rete conta esempi innumerevoli di Forum e Communities verticali nelle più diverse aree dall’informatica alla medicina, dal turismo all’hobbistica, dalla legislazione alla politica
  • Data journalism: una forma di informazione che dà centralità ai dati. Pur avendo una origine antica nel giornalismo ha avuto una grande accelerazione dalla applicazione delle nuove tecnologie. Tra i primi organi di informazione a sostenere la diffusione del Data Journalism il Guardian, che mantiene dal 2009 una sezione specifica sui dati (Data Blog). Esempi di applicazione alla politica. Vedi progetto Budget.Gov di Copernicani

Repertorio SW per funzionalità Approfondire

  • Slack: una piattaforma collaborativa incentrata su canali di messaggistica. Tra le più diffuse in Internet per la sua facilità d’uso e per la capacità di integrare al proprio interno migliaia di applicazioni di terze parti. Modello di pricing freemium
  • Zoho connect: una piattaforma di collaborazione molto semplice ed efficace, con moduli aggiuntivi complementari forniti dalla stessa Sw House indiana.
  • Question2Answer: piattaforma opensource per costruire sistemi di Q&A e Forum di discussione

Formare

La funzione Formazione è rilevante anche in una organizzazione di tipo politico, sia per destinatari interni che per destinatari esterni all’organizzazione stessa. In questa funzione rientrano servizi quali:

  • supporto alla produzione di contenuti on line di tipo formativo (lezione frontale, tutorial ecc.)
  • distribuzione ed erogazione di contenuti formativi online (una tantum o in percorsi formativi definiti)
  • erogazione di lezioni sincrone e gestione delle classi relative
  • amministrazione e tracciamento dei corsi erogati sia online che offline (iscrizione ai corsi, libretti elettronici, attestati)
  • gestione dei test di apprendimento e dei questionari di gradimento

In grande espansione il mercato dei cosiddetti MOOC (Massive Online Open Courses), con contenuti prodotti dalle più importanti università internazionali ed erogati da piattaforme che contano ad oggi decine di milioni di iscritti (le più grandi Coursera, Udacity, Edx ).

Repertorio SW per funzionalità Formare

  • Moodle: piattaforma opensource tra le più diffuse e collaudate al mondo. Dispone di numerosi moduli per una gestione estesa del sistema formativo
  • Schoology è un sistema nato per le scuole ma applicabile anche ad altri ambiti, con una esperienza d’uso facile e più moderna

Sondare

Il sondaggio è una ricerca ed elaborazione di dati statistica con lo scopo di conoscere l’opinione di un gruppo di persone relativo ad un dato argomento. Tramite l’interrogazione di un campione di riferimento, che deve rappresentare adeguatamente la popolazione considerata, si stima l’opinione della popolazione stessa in un intervallo di confidenza secondo tecniche di tipo statistico.

Capire l’opinione della popolazione di riferimento tramite un sondaggio è una tecnica diffusa in molteplici ambiti, tra cui spiccano le ricerche di mercato e le preferenze politiche. Tramite le prime, si vogliono identificare le preferenze degli utenti ed identificare le priorità nello sviluppo di bene e servizi. I sondaggi politici, invece, si usano soprattutto per sondare l’evoluzione delle preferenze politiche non solo in vista di elezioni ma anche come metro di soddisfazione dell’operato di un partito politico.

In un’ottica di cittadinanza partecipativa ed e-democracy, il sondaggio diventa quindi uno strumento potenzialmente molto importante di consultazione della popolazione. Attraverso questa consultazione i cittadini possono infatti dare la loro opinione e feedback ai governi, sia sull’operato generale che su temi specifici. Questo, tuttavia, richiede che il campione di riferimento abbia le informazioni necessarie per esprimersi e la capacità di giudicare, prerequisito non banale e che se non garantito può portare a pericolose conclusioni.

Lo strumento del sondaggio necessita della raccolta di dati (l’opinione del campione) che può avvenire attraverso diverse tecniche. Le soluzioni telematiche facilitano questo processo soprattuto in caso di un campione di volume rilevante o in caso di impossibilità di riunire nello stesso posto il campione selezionato. Tra queste, le interviste telefoniche sono una delle soluzioni più utilizzate e diffuse ad oggi ma, grazie all’evoluzione dell’industria digitale, esistono sempre più alternative che offrono numerosi vantaggi sia sotto l’aspetto della raccolta dei dati che per quanto riguarda l’elaborazione degli stessi.

La capacità di prendere posizione su un dato argomento deriva da una fase di elaborazione del tema a livello personale e di comunità. Democrazia, tra le altre definizioni, è anche prendere decisioni condivise e approvate dalla comunità per la massimizzazione del bene della stessa. In passato, ad Atene, migliaia di cittadini (solo uomini e solo possessori di terreni) si trovavano in piazza per argomentare e discutere di cosa fosse giusto o meno prima di votare e prendere una decisione. Questo era lo strumento per dare voce a tutti, per approfondire i temi trattati e raccogliere le critiche più forti sulle proposte avanzate.

Oggi, la maggior parte delle “discussioni” si svolgono sui social media che però non sono tecnicamente un canale adeguato per un confronto produttivo e dove si formano gruppi di “simili” che condividono e si commentano a vicenda rinforzando le credenze di una comunità invece di favorire un confronto. Il modo in cui discutiamo sui social media non porta a conclusioni, è inefficiente e lento. Ci sono tuttavia nuove soluzioni che favoriscono proprio il confronto e che sfruttano il machine learning per ottenere il meglio dalle discussioni online con un elevato numero di contribuenti.

Repertorio SW per funzionalità Sondare

  • SurveyMonkey e Typeform: sono delle piattaforme cloud per preparare ed effettuare i sondaggi e analizzarne i risultati. Infatti, con pochi passaggi, l’utente ha la possibilità di creare un sondaggio con la struttura più adatta ai suoi fini e condividerlo con il campione di riferimento. Queste piattaforme raccolgono direttamente i dati e, una volta concluso il sondaggio, offrono servizi di analisi dei risultati.
  • Pol.is [https://pol.is/home] è uno strumento nato per commentare e sondare la percezione umana, cercando di risolvere il problema delle discussioni su larga scala tramite algoritmi e visualizzazione dei risultati. Pol.is traduce le opinioni in punti visivi mostrando le opinioni della comunità in relazione con gli altri partecipanti. Il fondatore descrive questo processo come “opinioni trattate come elementi nello spazio” [https://blog.pol.is/pol-is-case-study-temperature-check-a02dff7cc838]. Gli utenti votano (sono d’accordo, non sono d’accordo, o non si esprimono) una serie di affermazioni proposte da altri partecipanti e, in via opzionale, possono anche proporre nuove affermazioni loro stessi. In base alle risposte date, pol.is elabora e crea dei gruppi con simili risposte e ne permette la visualizzazione in tempo reale.
    • Questo permette di analizzare le differenze di opinioni tra gruppi ma anche i punti in comune tra gli stessi, focalizzando l’attenzione sui principi che stanno alla base delle stesse opinioni e talvolta limando quelle che sembrano insormontabili differenze superficiali, come successo a Taiwan nel 2016: il governo ha utilizzato questo strumento per uscire da una questione irrisolta da più di sei anni, a proposito della regolazione della vendita online di bevande alcoliche. Audrey Tang, la ministro per il digitale, ne ha raccontato il successo dicendo che “ha permesso le controparti di vedere gradualmente che condividevano le stesse preoccupazioni nonostante superficiali contrapposizioni” [https://blog.pol.is/pol-is-in-taiwan-da7570d372b5].

Strumenti interattivi e crowdsourced come pol.is possono essere usati per sondare l’opinione pubblica su specifici questioni, favorirne l’evoluzione di pensiero e creare mappe di opinione pubblica che possa aiutare i cittadini, governi e legislatori a scoprire le sfumature di accordo e disaccordo su argomenti polemici.

Elaborare

La funzione Elaborare consente un salto nel livello di ingaggio accedendo a funzionalità di co-progettazione e di produzione partecipata.

L’Idea Management è un processo strutturato – parte integrante del processo di innovazione – finalizzato alla raccolta, la gestione, la selezione e la condivisione di idee.

L’Idea management è basato sul concetto collaborativo di favorire la contribuzione e la gestione delle idee (“collaborative idea management)” attraverso funzioni e aree geografiche, aiutando le organizzazioni a far emergere nuove idee, raffinarle e far sì che raggiungano le persone giuste. Questo approccio è anche un modo per responsabilizzare e riconoscere gli individui più attivi nel processo di innovazione, per misurare e stimolare l’attività creativa e promuovere una cultura più aperta, collaborativa e “social” nelle organizzazioni politiche.

Tipicamente questo processo viene supportato da tecnologie specifiche (“Idea Management platform”), che forniscono metodi e strumenti che rendono più efficace e amplificano l’aggregazione delle idee, la loro valutazione e – in alcuni casi – anche la loro esecuzione. L’Idea Management è applicabile in diversi contesti, dai miglioramenti incrementali a quelli più radicali, e può arrivare a coprire l’intero ecosistema aziendale, inclusi stakeholder esterni, partner e clienti.

Si tratta dell’evoluzione in chiave social e digitale della tradizionale “cassetta delle idee”, dove tuttavia l’utilizzo di processi social e piattaforme tecnologiche di Idea Management ne trasforma profondamente la natura:

  • Diverse forme di partecipazione: questi sistemi valorizzano il contributo non solo della proposta di idea ma anche della cross-valuation (voto) , del commento o della critica all’idea
  • Contaminazione: tutti vedono le proposte dei colleghi e da una proposta in sé poco concreta, o non focalizzata può nascere un’idea consistente attraverso un arricchimento dell’informazione e/o del concetto
  • Emergenza: le idee più lette, più commentate o più apprezzate emergono e si impongono sulle altre, permettendo alla community di vedere rapidamente il processo di selezione in atto
  • Intelligenza collettiva: debitamente supportata la community può far evolvere le proposte sfruttando l’intelligenza e la conoscenza presente nel sistema
  • Focus sulle persone (e non solo sulle idee): le proposte che si affermano identificano anche un gruppo di persone che credono nell’idea e che potrebbero essere anche coinvolte nella sua implementazione.

Repertorio SW per funzionalità Elaborare

L’idea management è anche il nome di una famiglia di piattaforme collaborative che permettono ai suoi utilizzatori di interagire intorno a proposte e idee di soluzioni. Un sistema di idea management permette ai propri utenti di:

  • proporre una idea che a suo parere risponde alle sfide (challenge) poste nella piattaforma
  • visualizzare, commentare, completare o migliorare le idee proposte da altri
  • valutare le idee o i commenti presenti nella piattaforma

Il contributo degli utenti – nelle sue diverse forme, più o meno impegnative – modifica le proposte e le porta ad una formulazione condivisa che incorpora l’esperienza e la conoscenza collettiva. Il sistema fa emergere le idee più commentate e votate dagli utenti mostrando alla community il lavoro che i suoi utenti stanno svolgendo.

Tra le piattaforme più interessanti e affidabili:

  • Ideascale: piattaforma americana con modello freemium (gratis per piccoli gruppi, poi a pagamento) semplice da configurare dal pannello di amministrazione e da integrare con altri sistemi web. Buona l’esperienza anche su Smartphone in mobilità
  • Liquid democracy: è un gruppo no-profit tedesco che sviluppa e mantiene piattaforme di e-participation  rivolte a partiti e cittadini. Offre moduli dedicati al brainstorming, presa di decisioni, sondaggi, interventi sul territorio (“map-based discussions”), agenda setting
  • Loomio: una App di supporto alle discussioni e alle decisioni. Integrabile in altri ambienti (come Slack) via API

Altro

– presidio bidirezionale dei canali social

– condivisione di documenti ed informazioni (mansionario, documenti organizzativi, regolamenti, guide, position papers, ecc.)

– sondaggio di stakeholder ed approfondimento delle posizioni

– consultazione pubblica su testi formali

– divulgazione e consultazione di esperti

– pianificazione ed organizzazione di riunioni

– gestione di calendario di eventi e dei relativi partecipanti

– svolgimento di riunioni e gruppi di lavoro online

– codecisione di obiettivi (cosa fare) e di modalità (come fare)

– selezione di opzioni individuali o multiple tra alternative (voting theory)

– redazione collaborativa di documenti

– supporto operativo alla gestione di progetti complessi

– gestione dei problemi e tracciamento delle soluzioni

– gestione del personale e dei compiti

E’ utile ribadire che queste attività, che costituiscono una lista non esaustiva, possono trarre grande beneficio dall’utilizzo di strumenti digitali, in particolare se il loro utilizzo è basato sistemi mobili che oggi sono nella disponibilità di oltre l’80% delle persone, laddove la organizzazione supporti il loro utilizzo e laddove vengano integrati in processi adeguati.

Inserire un supporto tecnologico in un processo che non funziona, non fa altro che aggravare la situazione

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