Generazione Recovery. Raccolta di commenti relativi all’eredità del Recovery Fund sulle spalle delle generazioni future.

In questa pagina, raccogliamo una serie di riflessioni e di commenti sul Recovery Fund.

Foto: Gianni Berengo Gardin


Domenica 13 settembre – Corriere della Sera – Franco Lorenzoni, maestro elementare e scrittore. 

Credo che la gestione di questa fase sia stata largamente inadeguata. Pochissimo si è fatto per mettere in comunicazione le esperienze più significative e renderle generative, tenendo vivo il confronto educativo. Dobbiamo facilitare al massimo lo scambio di pratiche sensate ed efficaci perché siamo in una fase di ricerca.

Noi stiamo chiedendo ai nostri figli e nipoti un sacco di soldi. È a loro che stiamo chiedendo un prestito, non all’Europa. È sulle loro spalle che ricadrà un debito pubblico di proporzioni gigantesche. E allora abbiamo l’obbligo etico, prima ancora che politico, di risarcirli. E l’unico modo per risarcire le nuove generazioni sta nell’investire in istruzione, educazione, ricerca e formazione almeno il 20% del recovery fund.

L’Italia è l’unica nazione che affrontò la crisi del 2008 tagliando fondi all’istruzione. Mentre gli altri investivano di più, Tremonti tagliò 8 miliardi alla scuola”


 

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