L’Associazione Copernicani nasce come idea a inizio 2017 a Bologna e come nome, successivamente, a Milano. Nella riunione di Bologna, qualche decina di imprenditori, studenti, accademici, politici, ecc. si ritrova per scambiare delle idee su come sia possibile dare il proprio contributo alla promozione di policies pro-futuro, sulla base di alcune parole chiave: giovani, concorrenza, innovazione.
L’intuizione è che per poter promuovere policies definite in modo consapevole, sia essenziale fare rete, anche con organizzazioni diverse cui queste persone appartengono. E’ un aspetto centrale: per essere più efficaci si deve collaborare; non si tratta di proporsi dicendo “venite con noi” ma di avvicinarsi ad altri e proporre “andiamo assieme”.
Per fare questo si ritiene sia meglio mantenere un network informale per un paio di buone ragioni: la prima è che, nel momento in cui si formalizzi una organizzazione, vi sia il rischio che il gruppo sia identificato con il suo leader pro tempore e sia al servizio della sua promozione politica individuale; il secondo rischio è che definendo una organizzazione strutturata, come una associazione richiederebbe, si vengano a creare spaccature e divisioni tra le varie anime che compongono questo gruppo di persone, in una parola, il correntismo.
A Bologna viene suggerito da un amico veneziano “Femo come il doge”.
Una parentesi sull’elezione del Doge
Il processo di voto del Doge di Venezia ha avuto un ruolo rilevante nella storia dei sistemi elettorali. Basti pensare che le parole “broglio” e “ballottaggio” discendono rispettivamente dal nome del “brojo”, cortile dove i nobili squattrinati, prima della riforma del 1268, vendevano i propri voti e le “balotte” erano delle palline di tessuto usate per esprimere giudizi su singoli candidati in urne tripartite (voto a favore, contrario ed astensione).
La trattazione esaustiva del sistema di voto del Doge esula dallo scopo di questo libro bianco. Gli interessati sono invitati a leggere l’ottima descrizione riportata nell'[apposito sito http://www.veneziamuseo.it/REPUBBLICA/repdoge2.htm] proposto dalla Società di mutuo soccorso carpentieri e calafati di Venezia o l'[approfondimento scientifico http://www.hpl.hp.com/techreports/2007/HPL-2007-28R1.pdf] a cura dei laboratori di ricerca della Hewlett Packard.
Sino al 1268 sono state numerose le modifiche sostanziali alla procedura di elezione del Doge. La riforma del 1268 è durata sino alla fine della Repubblica di Venezia determinata da Napoleone nel 1797. Un sistema elettorale che è vissuto per più di 5 secoli! E non è terminata per ragioni interne, per questioni politiche o di pressione sociale ma per intervento militare esterno. Persino la procedura elettorale del Papa è stata storicamente modificata circa ogni decina di anni. Un meccanismo analogo e’ stato in vigore anche per l’elezione del Doge di Genova, anch’essa Repubblica termina per effetti esterni, ovvero per una crisi finanziaria determinata da prestiti non rimborsati.
La procedura di elezione del Doge è stata la più longeva della storia in quanto offriva alcune caratteristiche molto interessanti, mai più riscontrati.
Il processo si svolgeva in dieci tornate, le prime nove delle quali producevano un collegio elettorale per il prossimo turno. Il collegio elettorale per il primo turno era l’intero elettorato – i membri del Gran Consiglio erano i nobili con almeno 30 anni di età. In ogni collegio elettorale non potevano esservi due membri appartenenti alla stessa famiglia.
Ogni tornata era alternativamente di due tipi diversi. Nel primo tipo, il collegio elettorale per la tornata successiva veniva estratta a sorte dal collegio elettorale precedente. Nel secondo tipo di tornata il collegio esistente eleggeva il collegio successivo con alcuni vincoli (ad esempio ogni membro del collegio eletto doveva essere approvato da un numero minimo di componenti del collegio elettore.
Il processo appare lento e macchinoso. Ed infatti lo era, in assenza di sistemi tecnici di supporto allo svolgimento delle elezioni. Con le tecnologie dell’epoca la votazione poteva durare settimane.
E’ stato tuttavi dimostrato in articoli scientifici come tale procedimento avesse delle caratteristiche assai importanti:
– offre opportunità alle minoranze pur garantendo che i candidati più popolari abbiano maggiori probabilità di vincere;
– offre resistenza alla corruzione ed al voto di scambio;
– rompe le cordate ponendo la decisione in mano agli elettori e non nella disponibilità di capicorrente;
– facilita l’emersione di candidati di compromesso quando necessario;
– amplifica piccoli vantaggi.
Tutte queste proprietà hanno contribuito alla straordinaria stabilità e longevità della Repubblica di Venezia.
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